La posizione della sfinge è una posizione intermedia, molto simile a quella del cobra. Possiamo dire che rappresenta il passaggio che precede Bhujangasana, appunto, l’asana del cobra.
Benchè sia un esercizio apparentemente semplice, saprà far rinascere letteralmente la vostra colonna vertebrale, facendovi dimenticare quei dolori che provate ogni mattina quando vi alzate dal letto (e vorreste rotolarvi ancora qualche minuto tra le lenzuola).
E’ assunta soprattutto quando avvertiamo dei dolori decisi sulla parte lombare della schiena e non riusciamo a realizzare completamente la posizione del cobra.
Nello yoga è, infatti, fondamentale ascoltare il proprio corpo e non spingersi mai al di là dei propri limiti. Tutte le asana devono essere assunte in modo naturale, confortevole, senza fatica, in modo tale che il vostro respiro resti regolare ed equilibrato, senza affannarsi.
Insieme alla posizione del cobra, del gatto e del cane a testa in giù, la posizione della sfinge è molto utile per risolvere o alleviare i dolori alla schiena come sciatalgia o lombalgia.
E far rinascere la vostra colonna vertebrale, che probabilmente avevate lasciato un po’ nel dimenticatoio.
Esercizi yoga per il mal di schiena >>
Ma non solo. Questa posizione è in grado di risvegliare le vostre energie latenti, e di farvi sbocciare come fiori, di quelli che si vedono in primavera, quando la neve si scioglie per lasciare spazio alla vita.
E voi siete lì, insieme all’universo. E ne fate parte.
(Nel link qui sotto vi ho scritto tutti i benefici della posizione della sfinge, anche quelli più spirituali, che non dovremo mai dimenticare).
I benefici della posizione della sfinge
Come fare la posizione della sfinge
1. Distendetevi a pancia in giù sul vostro tappetino e divaricate leggermente le gambe: il dorso dei piedi è appoggiato al pavimento.
2. Appoggiate la fronte a terra e i palmi delle mani accanto al viso, alla larghezza delle spalle.
3. Restano appoggiati al tappetino anche i polsi, gli avambracci e i gomiti. Fate un piccolo movimento di point break per facilitare l’estensione.
4. A questo punto sollevate la testa e il busto, lasciando che il bacino resti ben radicato al pavimento. Spingete leggermente in avanti con le mani sul tappetino, dovreste sentire il busto sollevarsi maggiormente.
5. Volgete lo sguardo avanti e fissate un punto preciso.
6. Trattenete la posizione per qualche respiro, finché il vostro corpo ve lo permette: ricordate di tenere mani, polsi e avambracci ben radicati a terra.
Sciogliete la posizione passando all’asana del cobra, se riuscite, oppure stendetevi nuovamente sul tappetino.
Nello yoga, così come avviene in tutte le posizioni, ricordatevi di visualizzare – nello spazio dietro gli occhi chiusi – la divinità, il vegetale o l’animale che state rappresentando. In questo caso la sfinge.
La pratica serve per unirvi al cosmo e per diventare esattamente quella divinità, quel vegetale o quell’animale.
Lo scopo è far sì che il cultore dello yoga diventi ciò che rappresenta, sperimentando – così – i vari aspetti dell’essere.
Namastè! 🙂
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