Odaka Yoga: tutti i benefici

I benefici dell’Odaka Yoga sono essenzialmente quelli apportati da ogni pratica, indipendentemente da quale sia il metodo che avete deciso di seguire.

Naturalmente stiamo parlando di un percorso che si sviluppa sia a livello fisico che a livello mentale, coinvolgendo ed equilibrando tutti gli stadi dell’essere.

Nell’Odaka Yoga è, tuttavia, la riproduzione del moto dell’oceano su corpo e mente ad apportare i maggiori benefici.

Le varie asana si eseguono, infatti, in un continuo fluire di movimenti, quasi che la pratica diventa una danza.

Sono i movimenti biomeccanici a fare la differenza. Si tratta di movimenti circolari che partono dal centro, dove ha sede il terzo chackra, e si diffondo ricreando le onde dell’oceano verso l’estremità.

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Nell’Odaka Yoga non c’è un inizio e non c’è una fine.

Uno dei «moti» più importanti nell’Odaka Yoga, che viene eseguito all’inizio della pratica per «risvegliare» la colonna vertebrale, è , infatti, il movimento di ripple.

Si tratta di un moto ondulatorio che si effettua alla base del coccige mentre si è seduti in posizione comoda a gambe incrociate.

Mentre si inspira si stende la colonna in avanti, allungandola, e portando indietro il coccige. Mentre si espira, si tira indietro l’ombelico, arrotondando la colonna vertebrale e portando il coccige in avanti.

Proprio come se foste una di quelle alghe che, radicate ai fondali marini, si flettono libere, seguendo il moto ondoso del mare.

Con questi movimenti ho (ri)scoperto di avere una colonna vertebrale e vi assicuro che non è così scontato.

Inizialmente pensavo che questi movimenti fossero puramente estetici, un qualcosa che dovesse donare elasticità a una pratica secca e decisa.

Col passare del tempo, invece, ho capito che questi movimenti non solo mi aiutavano a raggiungere meglio la posizione, ma avevano anche un effetto ipnotico sulla mia mente.

Erano (e sono) in grado di trasportarmi in un universo parallelo dove anche la più piccola cellula di ogni mio muscolo riesce a sentire e respirare. E io sento lei.

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L’obiettivo è rendere corpo e mente adattabili: normalmente, sia quando facciamo pratica che nella nostra vita quotidiana, ci muoviamo in linea retta, tendendo a una meta e ragionando per obiettivi da raggiungere.

Questo metodo, però, ci fa perdere la transizione, ovvero ciò che esiste nel mezzo, ogni singolo giorno che passa.

A livello prettamente fisico l’Odaka Yoga agisce soprattutto a livello linfatico, ematico e cefalo-rachidiano, oltre a liberare la mente dallo stress, stimolando il ritmo respiratorio primario.

La flessibilità raggiunta attraverso i movimenti biomeccanici del corpo, permette un maggiore allungamento dei tendini e della muscolatura, riducendo dolori alla schiena, alle spalle e riequilibrando tutto l’apparato digerente.

Molti dei movimenti ondulatori vengono, infatti, eseguiti proprio a livello del terzo chackra (ombelico) e, massaggiando gli organi addominali, riportano l’equilibrio a livello intestinale.

I maggiori benefici, tuttavia, si hanno a livello emotivo: la pratica, non essendo dogmatica, permette allo yogin di concentrarsi molto sulle proprie emozioni, quelle che scaturiscono dal corpo e dal proprio essere più intimo.

L’Odaka Yoga è un vero e proprio appuntamento con se stessi.

I movimenti circolari aiutano la mente ad abbandonarsi, entrando in una specie di «trans».

Così, nella pratica, impari a ritrovare te stesso, fluido come l’acqua. Ma soprattutto, libero.

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