La torsione da seduti, Marichyasana 3

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La torsione da seduti, Marichyasana 3 è una delle tante rotazioni del busto previste dalla pratica yoga. Ne esistono diverse varianti: Marichyasana a b c d.

La torsione da seduti, Marichyasana 3 è detta anche la posizione del saggio Marichi, il bisnonno di Manu, l’Adamo Vedico, e il “padre” dell’umanità.

Le torsioni della colonna vertebrale sono un vero toccasana, movimenti che agiscono in profondità, risvegliando fasce muscolari ed emozioni che non pensavamo neppure di avere.

E questo perchè contraiamo e rilasciamo i nostri muscoli in modo ritmico. Prima li strizziamo come un panno, uno di quelli che usiamo per pulire le superfici della cucina. E poi, li lasciamo andare, liberandoci dalle contratture e dalle emozioni negative.

La torsione da seduti, Marichyasana 3 ha molti benefici.

Tonifica gli organi del ventre (come fegato e intestino), aiuta ad alleviare la rigidità della parte bassa della schiena e mantiene i dischi intervertebrali – quelle piccole “ciambelle” riempite di gelatina tra le vertebre – ben riforniti.

Come se ogni volta che vi torcete faceste loro un’iniezione di cartilagine.

Marichyasana 3, come ogni torsione da seduti nello yoga, che sia chiusa o aperta, ha bisogno di essere eseguita in estensione assiale: questo significa che prima di eseguirla dovrete assicurarvi di avere la colonna vertebrale dritta come una candela e il bacino ben radicato a terra.

Preparate poi i muscoli del busto con alcuni piegamenti in avanti, estensioni all’indietro e laterali.

 

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Marichyasana 3, la torsione da seduti

La torsione da seduti, Marichyasana 3

1. Siediti in Dandasana e fai in modo che il bacino affondi bene nella terra e la schiena sia dritta e voglia allungarsi verso il cielo.

2. Fai alcune estensioni laterali per ammorbidire i muscoli addominali. Poggia la mano sinistra a terra e, sollevando il braccio destro, piegati verso sinistra. La mano sinistra è attiva e spinge contro il tappetino. Il gomito è leggermente piegato. Ripeti dall’altro lato.

3. Solleva la gamba destra, piega il ginocchio e porta il piede destro oltre il ginocchio sinistro. Se ti senti troppo compresso nella posa, posiziona il piede destro accanto al ginocchio sinistro e leggermente in avanti.

Più il piede è distante dal bacino, più sarai facilitato nella torsione. Il piede destro, quello appoggiato a terra, resta attivo e spinge leggermente in avanti. Qualsiasi sia la posa perfetta per te, andrà bene 🙂

4. Appoggia la mano destra a terra e comincia a fare un piccolo movimento di vortex in senso antiorario. Immagina che il tuo corpo voglia toccare le pareti di un vortice, con il petto, con le spalle e con le scapole, creando una vera e propria spirale.

Non è necessario che questo movimento sia particolarmente ampio: l’importante è che senti lavorare i muscoli dell’addome, gli obliqui e i lombi.

5. Mentre stai eseguendo il movimento di vortex e sei nella fase in cui arrotondi la schiena all’indietro, fai scorrere il braccio sinistro sul ventre, col palmo rivolto verso l’addome e porta il braccio in alto e verso destra, come se volesse toccare il soffitto, in un’estensione eterna, che sembra non dover finire mai.

6. Quando sentirai che il braccio si è esteso il più possibile verso l’alto e la colonna vertebrale è dritta verso il cielo, lascia appoggiare il gomito del braccio sinistro sulla coscia destra (quella del ginocchio sollevato) e premi leggermente. Sei già in torsione.

Il braccio spinge verso la coscia e la coscia verso il braccio: questa pressione vi permette di ruotare ancora un pochino il busto verso destra e di creare spazio.

Se per te la torsione è faticosa, puoi utilizzare la variante che trovi nella foto qui sotto, che ho scattato apposta per te 🙂

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7. Osserva quello che accade se ruoti il collo prima a destra e poi a sinistra. Abbi cura di mantenere sempre le spalle basse, lontane dalle orecchie.

8. Respira ed esegui poi lo stesso lavoro dall’altra parte.

La torsione da seduti, Marichyasana 3 agisce in modo particolare sul terzo chakra, Manipura, il plesso solare, la sede del nostro io e del nostro ego.

Non abbiate paura di lasciarvi andare alle emozioni che scaturiranno dopo aver praticato una serie di torsioni.

E’ possibile che vi sentiate frastornati, tristi, sfiduciati nei confronti di voi stessi. Oppure che abbiate un punto di vista diverso delle cose che vi appartengono e vi circondano, diverso da quello che avevate prima.

Non giudicate, ma osservate quello che accade nel vostro corpo e in voi, senza colpe. Qualsiasi sia l’emozione, andrà bene. 🙂

Lasciate che accada

Lo yoga ci insegna la libertà.

Namastè 🙂

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3 risposte a “La torsione da seduti, Marichyasana 3”

  1. […] La torsione a terra col ginocchio piegato Con questa posizione le vostre vertebre ruoteranno attorno a un asse, proprio come se foste un stracetto che viene strizzato dopo aver pulito la mensola del salotto. Anche qui lasciati andare a ascolta i tuoi muscoli, mettiti in contatto con loro. Respira 🙂 […]

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  2. […] noi stessi e con gli altri. E’ la sede dell’ego e la sua apertura – soprattutto con le torsioni – può scatenare delle emozioni molto forti, pianti e riflessioni interne molto profonde che […]

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  3. […] Marichyasana come ogni torsione da seduti nello yoga, che sia chiusa o aperta, ha bisogno di essere eseguita in estensione assiale: questo significa che prima di eseguirla dovrete assicurarvi di avere la colonna vertebrale dritta come una candela e il bacino ben radicato a terra. Rispetto a Matsyendrasana si presenta di più facile esecuzione, adatta soprattutto a chi ha le anche un po’ meno flessibili. Per l’esecuzione potete trovare tutti i dettagli nell’articolo dedicato a Marichyasana. […]

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