La posizione della barca è detta anche Navasana, in sanscrito: consigli per eseguirla al meglio e attivare gli addominali
La posizione della Barca o Navasana è una delle più comuni nello yoga. E’ un’asana abbastanza semplice, ma – a seconda di come decidiamo di posizionare le gambe – può richiedere già una buona dose di forza addominale. Per questo è particolarmente indicata a chi vuole dimagrire e dire addio una volta per tutte alle fastidiose maniglie dell’amore.
La posizione della barca è un’asana fondamentale per sviluppare la nostra forza. Non solo fisica perchè ci consente di avere un core attivo e presente (come avviene, ad esempio, nella posizione del corvo, Bakasana), ma soprattutto mentale. E’ una posa che agisce in modo particolare sulla nostra volontà, la volontà che fa accadere le cose e che ci allontana dall’inerzia. Quella volontà che – banalmente – ci fa svegliare la mattina, mettere i piedi giù, sulle piastrelle fredde e iniziare la giornata, con grinta. E’ Manipura chakra, dove risiede la determinazione, la nostra capacità di agire consapevolmente per raggiungere gli obiettivi.
Ma anche il nostro centro, che noi in Odaka Yoga chiamiamo Tanden, tre dita sotto l’ombelico, tre dita in profondità. Un punto dove ha sede la nostra energia cosmica e tutto il potere che l’universo ci ha dato come esseri unici e indivisibili. E’ qui che creiamo noi stessi e ciò che percepiamo del mondo che ci circonda e che a volte non riusciamo ad affrontare al meglio. Qui troviamo il nostro ego, la nostra rabbia, ma anche quel guerriero spirituale che, dentro di noi, è sempre pronto, ma non ha mai bisogno di combattere.
La posizione della barca, Navasana, agisce su tutto questo e in modo particolare sulla nostra volontà. Per questo andrebbe mantenuta, ogni giorno, anche solo qualche secondo in più del precedente. E’ un buon modo per allenare la propria volontà 🙂
La posizione della barca: come fare
Per noi, in Odaka Yoga, la sospensione è l’attimo più bello di una posizione. E’ l’attimo che la precede, dove la nostra mente cessa finalmente di pensare. Ed è quell’attimo che, se vissuto intensamente, senza pensare alla posizione finale, ti permette poi di raggiungere l’asana quasi senza rendersene conto. L’asana è già accaduta. Perchè è la mente ad essere libera dai pensieri. Perciò…
1. Dalla posizione, in piedi, Dandasana, porta il peso verso il basso, piegando le ginocchia, fino a ritrovarti nella posizione della ghirlanda. Questo movimento, ti permette di attivare il core.
2. Lentamente lasciati cadere a terra dalla posizione della ghirlanda. Rotola delicatamente sulla schiena fino a portare le gambe verso l’alto quasi come se volessi andare in Salamba sarvangasana, la posizione della candela.
3. Nell’atto di rotolare, portando le gambe verso il soffitto, trova quell’attimo in cui sollevare leggermente il bacino, attivando il core, come se volessi portare i tuoi piedi ancora un pochino più in alto. E’ questo l’attimo di sospensione, dove il corpo si spinge verso l’infinito e la mente si placa.
4. Dopo questa leggera spinta, lasciati srotolare nuovamente in avanti, controllando il peso del tuo corpo e fermandoti a metà, nella posizione della barca. Le braccia sono tese, parallele al pavimento. Anche le gambe sono tese o piegate a seconda di come ti trovi più stabile e confortevole. Trova la posa perfetta per te in questo momento.
5. Cerca di spingere il coccige indietro, nel caso sentissi che la schiena comincia a incurvarsi e attiva l’interno delle cosce. Spingi le scapole verso la linea mediana del corpo e attiva il petto, spingendolo leggermente verso l’alto. Mantieni finché il tuo corpo si sente stabile e poi un secondo in più. Ricorda che la posizione della barca sviluppa la volontà: il primo passo per svilupparla è non cedere troppo presto al desiderio di riportare i piedi a terra!
La posizione della barca: consigli
Questa asana è davvero adatta a tutte le età e a tutti i livelli: dai praticanti più avanzati ai principianti. Se nella versione principale, le gambe vanno distese in alto, a 45 gradi da terra, potete, in tutta libertà, adottare anche le varianti un po’ meno impegnative se vi ritrovate, magari, ad avere la schiena curva.
Nella posizione della barca, come nella maggior parte delle posizioni, nello yoga, la cosa fondamentale è avere la colonna vertebrale in estensione assiale, quindi nel rispetto di tutte le sue curve naturali, sia che siamo seduti, sia che siamo in piedi.
A seconda del vostro corpo e della vostra flessibilità, potete anche decidere di rimanere con le ginocchia piegate, oppure di appoggiare i piedi terra , lasciare la schiena inclinata a 45 gradi da terra e afferrare le cosce, esattamente sotto le ginocchia. Il core lavora comunque e i vostri lombi ringrazieranno.
Nella posizione della barca, però, non lasciatevi vincere dalla pigrizia. La maggior parte delle volte il nostro corpo può molto di più di ciò che crediamo.
Namastè 🙂
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