La Danza di Siva e la bellezza della vita

Avete mai partecipato alla Danza di Siva? O, meglio, avete mai ‘sentito’ di far parte di questa meravigliosa danza, chiamata, appunto Danza di Siva? Forse è probabile che l’abbiate sentito, senza sapere cosa fosse. O magari non ci avete mai pensato, non vi ci siete mai soffermati abbastanza.
Ma che cos’è la Danza di Siva? Quando siamo a yoga, sui nostri tappetini, che ci contorciamo e ci stiracchiamo, una posa dedicata a questa Danza, la facciamo già: è Natarajasana, la posa di Siva Danzante, quella in cui, in equilibrio su una gamba, ci afferriamo il dorso del piede opposto e lo spingiamo verso l’alto, estendendoci all’indietro. E non è tanto importante essere stabili o perdere l’equilibrio: al gioco della vita partecipano entrambi. Se non ci fosse l’instabilità non potremo capire cosa significa essere stabili. Occorrono entrambi.
Quando ho avuto la mia prima esperienza della Danza di Siva ero seduta su una roccia, al Passo del Duca, un valico della Valle Pesio. Il cielo blu, qualche rimasuglio delle nevicate invernali, piccole genzianelle blu che sbocciavano tra l’erba fresca, un brulicare immenso di insetti (quella della Valle Pesio è di sicuro la zona montana in cui ci sono più mosche in assoluto), qualche farfalla che svolazzava qua e là, i raggi forti del sole di maggio.
Tutto era in movimento, qualsiasi cosa vedessi. Io stessa ero movimento. Un brulicare infinito. La Danza di Siva.
Beh… non è così semplice descrivere questo stato di coscienza con le parole. E’ uno stato di coscienza che il linguaggio, la logica grammaticale, le nostre stesse parole non possono spiegare in modo esaustivo. Per questo che lo Zen, in queste occasioni, usa i cosiddetti Koan, frasi apparentemente senza un senso logico, ma che inducono lo studente a sviluppare stati di coscienza ‘superconsci’ attraverso i quali ci si può avvicinare a comprendere la teoria del tutto.
E, dunque, avete mai avuto esperienza della Danza di Siva? E’ davvero molto interessante. Sa di magia, quasi di illusionismo.
Con il tempo, studiando, ho compreso quanto l’illusione – inteso anche come qualcosa di veramente effimero – fosse, per la verità, la cosa più reale che esista. Che cosa significa illusione? Beh… conoscete quel detto: se un albero cade in una foresta, ma non c’è nessuno a sentirlo, produce un suono? Il suono, per esistere, ha bisogno di un timpano e di un sistema nervoso funzionante. Se non ci siete voi (i nostri nervi e i vostri timpani) il suono non esiste, esiste solo una vibrazione. In questo senso il suono esiste solo poiché c’è un’interazione tra voi che sentite, l’albero che cade e la vibrazione. Se mancano alcuni elementi il suono non esiste. Anche nella fisica tutto si svolge secondo ‘modelli’, ‘probabilità’ e le molecole di cui sono composte acqua, aria, sabbia, sono a loro volta costituite da atomi in vibrazione, a loro volta costituiti da particelle che interagiscono tra loro creando e distruggendo altre particelle.
Questo non è meraviglioso? E noi ne facciamo parte, noi siamo esattamente quella danza.
L’illusione, il gioco, sono qualcosa di molto divertente, non credete? Quando eravamo bambini tutto era un bellissimo gioco, qualsiasi cosa facessimo o vedessimo.
Perchè non dovrebbe esserlo anche la nostra vita da adulti?
Osservate la Natura, un complesso, ma bellissimo organismo che si autosostiene dove, almeno fino a qualche decennio fa, la catena alimentare era in grado – da sola – di creare una magica armonia. E in questa armonia bellissima ci sono anche fratricidi, lotte funeste, omicidi e maschi che si prendono letteralmente per le corna senza troppi complimenti. Visto su un piano più piccolo la lotta, sanguinolenta e vorace, può fare tenerezza, può indignare, ma su un piano più grande, genera armonia.
Pensate che questo non avvenga anche dentro di voi? Eppure nei vostri flussi sanguigni avvengono delle sanguinolente fagocitazioni di particelle. Se non avvenissero voi non potreste essere in salute. Ciò che a un dato livello appare come un conflitto, su un altro è totale armonia.
Alla base di tutto, nella parte più profonda di voi stessi, non siete altro che la trama e la struttura dell’esistenza stessa. Siete quello che vedete e quello che vedete è voi.
L’Universo è all’interno di noi, solo che ci hanno insegnato ad avere una visione delle cose separata. Le idee possono essere molto forti e abbandonare le idee è davvero molto difficile. Ricordatevi quanto detto prima sul suono, l’albero, il timpano e il sistema nervoso. Se esiste il suono e perchè esistete voi e viceversa.
Perché consideriamo le cose come entità separate? Perchè ci hanno insegnato a sviluppare un’ego. E l’ego è qualcosa di molto sottile, badate bene, qualcosa con cui ci identifichiamo e che, solitamente, ci distingue dall’altro. Fateci caso: se siete biondi di capelli non siete mori – ma è possibile comprendere che un capello è scuro solo perchè qualcun altro ha il capello biondo. C’è bisogno di un’interazione, capite? Io sono alto. Sì, ok, ma sono alto perchè posso relazionarmi con te, che sei più basso. Se mettete un’asticella in uno spazio vuoto sapreste dire se è lunga o corta? Ve ne servono due. Anche il concetto di bello e brutto è qualcosa che abbiamo creato con il nostro ego. Pensate che due margherite, guardandosi l’un l’altra, si dicano: ‘Ehi, tu sei bellissima’ – ‘No, tu invece non lo sei’ ? Qual è la differenza?

Molti di noi alla domanda ‘Chi sei?’ rispondono con un nome oppure con il loro mestiere. ‘Chi sei?’ – ‘Sono Valentina, sono un’insegnante di yoga’. Sì, ok, ma chi sei veramente? E’ una domanda a cui è difficile rispondere, non credete? Ma lo è solo perchè abbiamo separato il nostro ‘Io’ da tutto il resto.
L’immagine che abbiamo di noi stessi, cioè il nostro ego, è una caricatura. E l’abbiamo costruita principalmente attraverso l’interazione con altre persone che ci hanno detto direttamente o indirettamente chi siamo. Così noi proiettiamo quell’immagine nel mondo esterno che a sua volta ce la rimanda.
L’ego crea idee e concetti secondo un modello ordinario che ci è stato insegnato e che ci ha spinto sempre di più verso una concezione intellettuale del mondo e meno verso una concezione naturalistica. Gli istinti, quella parte magica che risiede in ognuno di noi è stata messa alla porta, segregata laggiù in basso, nei visceri, dove risiedono le cose basse, come sinonimo di qualcosa di inferiore. La vera grandezza sta in alto, nel nostro cervello. Questo è quello che crediamo come esseri intellettuali, in un contesto ordinario e scientifico dove tutto è demandato al caso come nesso causa-effetto. Ma questo piano ordinario è davvero un po’ troppo noioso per i miei gusti.
Di fatto l’alto esiste perchè esiste il basso. Entrambi hanno bisogno l’uno dell’altro. E di noi.
Vedete, l’Universo è un’onda che si propaga. Immaginate un’onda: per esistere ha bisogno della curva in basso e della curva in alto. Senza questi due opposti non esisterebbe l’onda. L’intera danza dell’Universo è esattamente questo. Siete mai stati sempre felici nella vostra vita? Siete mai stati sempre tristi nella vostra vita? O queste fasi si sono spesso alternate? Ecco, se doveste disegnare questa fluttuazione, non la disegnereste come un’onda?
L’equilibrio è fatto dall’interazione dei poli. Come lo Yin e lo Yang. E tutto è davvero molto effimero, molto illusorio in realtà. Insomma, se conosci solo il rosso, non sai che è rosso: lo puoi sapere solo se lo metti a confronto con il giallo o il verde. E questo cosa significa? Che il bello e il brutto, che il giusto e lo sbagliato, esistono per equilibrarsi e hanno bisogno di esistere insieme.
Questa meravigliosa visione l’ho avuta studiano a fondo le basi di Odaka Yoga. Odaka è la disciplina che sono, che cerco di esperire, donandola agli altri. Parte dal concetto ondulatorio dell’esistenza, dallo Zen, dall’essere esattamente ciò che si sta facendo, dall’essere gli eventi che accadono. Così ho capito che non dovevo sforzarmi così tanto per cercare una Via. Io sono la Via. E questo è meraviglioso. Solo che, chiaramente, racchiusi dal nostro Ego, abbiamo bisogno di affrontare delle prove per capire che tutto quello che esiste è un riflesso di noi stessi e viceversa.
Vedete, per essere avete bisogno dell’altro e l’altro ha bisogno di voi. E questo vale per qualsiasi cosa. Ed è qui che si verifica la meravigliosa Danza di Siva.

Quando impareremo a capire che tutto è una bellissima danza, alla quale gli opposti prendono parte equilibrandosi e dove la relatività non è un pantano scivoloso, ma una vera e propria situazione sensata, smetteremo di avere paura. Esplicito e implicito, fuori e dentro, materia e spazio, essere e non essere… sono tutti poli della stessa calamità. E, se lo capite, potete sperimentare la leggerezza e la bellezza in qualunque genere di relazione. Sapete, non siete solo una specie di minuscolo voi nascosto nel vostro cervello, che guarda il mondo esterno e lo fotografa con i vostri occhi. Se il mondo non ci fosse, voi non sareste qui. E viceversa.
Ed è quindi che ha inizio la magia.

Buon divertimento.

Una replica a “La Danza di Siva e la bellezza della vita”

  1. coinvolgente e appassionante riflessione!

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