Yogini, per favore, scegliete un tappetino di qualità

Valentina Ferrero > Connettiamoci su Instagram @yogavaly

Era la mia seconda o terza lezione di Odaka Yoga, più o meno a metà del mese di maggio. Il sole batteva nelle finestre dello studio di Roberto, il mio maestro, e i raggi filtravano tra i vetri proiettandosi sulla mia pelle, già fradicia di sudore: erano più o meno le 19 di sera. A suon di chaturanga si era creato un viscido e spesso strato di sudore sotto i palmi delle mani (il cocktail di caldo e ormoni aveva avuto completamente la meglio). «E ora Adho Mukha Svanasana, cane a faccia in giù», ha detto Roberto.

Da chaturanga ho spinto il peso in alto e indietro, cercando di portare i talloni a terra e di raddrizzare la schiena, premendo bene le mani sul tappetino, un tappetino comune, di quelli che trovi in giro nei supermercati, ma anche in alcuni centri sportivi (15-20 euro al massimo). Ti dici, «Massì, adesso proviamo come va. E’ sufficiente anche questo tappetino, cosa vuoi che sia». E vai alla cassa, pensando di aver fatto un buon acquisto.

Roberto ha continuato a dirci di stare in Adho Mukha Svanasana, una posizione che – tutto sommato – è abbastanza semplice. Ma le mie mani erano talmente sudate che più premevo a terra, sul tappetino, e più scivolano in avanti, sovraccaricando le spalle e la schiena. Ero completamente deforme, in quella che sembrava più la schiena di un cammello (a gobbe) che la schiena di un cane, mentre si stiracchia dopo una bella dormita. E, ancora, più spingevo le mani sul tappetino per raddrizzare la schiena, più scivolavo e provocavo lesioni nel mio corpo. Sentivo i miei polpastrelli completamente fuori dal mio controllo e più cercavo di controllarli, più quelli scivolavano in avanti. Non ero più nella posa. E anche la mia mente, lontana dal cane a faccia in giù, era fissa nelle mie mani piene di sudore che scivolavano in avanti. Ci ho messo un po’ a capire che non era colpa dello yoga, o mia. Ma del tappetino.

posizione_yoga_cane_giu

Adho Muka Svanasana non è l’unica posa in cui un tappetino di qualità fa la differenza. Immaginate di essere a lezione e il vostro insegnante vi guida nella posa della tavola laterale, conosciuta in sanscrito come Vasisthasana. La classe è riscaldata, ha già fatto un bel po’ di lavoro per arrivare sino a lì e cominciate a sentire il sudore che si raccoglie sotto il palmo della mano. Proprio quella mano di sostegno inizia a scivolare e all’improvviso anche il piede di sostegno inizia a sdrucciolare dal tappetino. La schiena inizia ad arcuarsi, così cercate di compensare arrotondando la spina dorsale per evitare di scivolare ulteriormente. Siete completamente usciti dal corretto allineamento di Vasisthasana, mettendovi a rischio di lesioni. Inoltre, la vostra mente è ora completamente concentrata su come evitare di scivolare e cadere ancora. Sì, siamo assolutamente lontani dalla consapevolezza, dalla respirazione costante e dal senso di calma che si dovrebbe sentire. Vi è già capitata questa sensazione?

Molto spesso, in questi casi, la nostra prima reazione non è quella di pensare «Ecco, vedi, dovevo comprare un tappetino yoga di qualità». Piuttosto pensiamo e diciamo a noi stessi: «Cavolo, lo yoga è terribile. E’ così scomodo, le posizioni sono delle vere torture. Dove sono finita/o?». Pensiamo automaticamente che la colpa sia dello yoga e che forse non è per noi. Non riusciamo a considerare che forse se avessimo l’attrezzatura adeguata (in questo caso, un tappetino antiscivolo di alta qualità per lo yoga), potremmo non essere in questa posizione. E se non fossimo in questa posizione in primo luogo, non avremmo questa mentalità negativa che è esattamente l’opposto di quello che stiamo cercando di raggiungere.

Come insegnante di yoga, mi viene spesso posta la domanda: «C’è davvero una differenza tra i vari tappetini yoga e perché questa grande fluttuazione dei prezzi?»

Voglio dirvi una cosa: la RISPOSTA E’ SI’, ASSOLUTAMENTE SI’.

C’è una differenza abissale tra i tappetini che trovate in giro nei supermercati (che praticamente hanno il solo scopo di occupare spazio nell’aula senza apportare alcun beneficio!) e un buon tappetino di yoga. Un tappetino per lo yoga di bassa qualità può effettivamente creare un ambiente più soggetto a incidenti e portare a lesioni.

Solo per motivi di sicurezza, un buon tappetino è un grande investimento.

Il tappetino giusto fa la differenza. Le vostre mani resteranno incollate quando farete Adho Mukha Svanasana e potrete pensare unicamente a portare i vostri talloni a terra, senza bisogno di concentrarvi a non drenare miseramente come acqua corrente nella sabbia, sovraccaricando le spalle. Da quando ho investito sul mio tappetino professionale e di alta qualità, la flessibilità e la lunghezza dei miei bicipiti femorali è praticamente raddoppiata, perchè invece di scivolare, allungavo permettendo alle pose di realizzarsi in quello che sono veramente. E questa non è solo una misera opinione soggettiva, ma un modo di aiutare i miei studenti e chiunque si trovi a provare lo yoga. Ed è, soprattutto, un modo per ONORARE LO YOGA a cui ho deciso di dedicare la mia vita e che in nessun modo deve essere ‘sporcato’ o compromesso dalla mancanza di strumenti adeguati.

E prima che pensiate che la mia sia una convinzione parziale, voglio ammettervi che anche io, quando ho iniziato, ho usato per diversi mesi un tappetino yoga da 15 euro, facendo yoga per 3 o 4 volte alla settimana. Sono una compratrice d’occasione anche io, più una formica che una cicala, a dire il vero. Un po’ con le braccine corte, lo ammetto. Controllo i prezzi prima di acquistare qualsiasi cosa e sono sempre alla ricerca delle migliori offerte (tant’è che a fare la spesa mando il mio compagno Nicola, intenditore di cibo di alta qualità). Di fatto, non riuscivo a capire i benefici che un buon tappetino avrebbe offerto al mio corpo, ma soprattutto alla mia mente.

Ma la realtà è che, quando si tratta di prodotti che hanno un impatto significativo sulla salute, la sicurezza e/o il corpo, lesinare è la cosa più sbagliata che esista. Se potessi tornare indietro, non sarei più così formica, soprattutto perchè quel tappetino low cost causava serie lesioni fisiche ai miei polsi e alle mie ginocchia.

Ho davvero notato l’importanza di un buon tappetino yoga quando ho iniziato a tenere lezioni in un complesso residenziale che offre yoga ai suoi inquilini. Avevo molti studenti che stavano provando yoga per la prima volta o che non lo praticavano da un po’ di tempo. La palestra dell’appartamento offriva piccoli e leggeri tappetini da ginnastica per cui i neofiti o coloro che non avevano un tappetino spesso finivano per usarli. Quando mi dimenticavo del mio tappetino, prendevo uno di questi tappetini per tenere la lezione. Quando ho usato questi tappetini io stessa, mi sono resa conto di quanto fosse difficile entrare e uscire dalle pose e tenere le pose.

Per cominciare, erano molto più piccoli dei tappetini di dimensioni standard. La capacità di fare una posa e di avere entrambi i piedi sul tappetino ha rappresentato una sfida maggiore. In secondo luogo, erano così leggeri e fragili da farli scivolare dappertutto. Ho iniziato a notare che stavo usando muscoli in pose che in genere non userei, solo per rimanere sul posto. Ho cominciato a capire che quando ero distratta, cercando di mantenere le mani e i piedi in posizione, non potevo concentrarmi su tutti gli altri componenti che vanno in una posa specifica, né raccogliere pienamente i benefici di quella posa. E’ stato allora che mi sono resa conto della grande differenza che faceva un buon tappetino. Ora predico ai miei studenti di investire in se stessi acquistando un tappetino per lo yoga di qualità. Che è un investimento sulla propria salute, piuttosto che una moda.

Come riconoscere un tappetino di SCARSA qualità

superficie scivolosa: scivolate miseramente anche se non siete sudati ed è lo stesso tappetino a scivolare sotto di voi, facendovi cadere.
scarsa durata: dopo 6 mesi il tappetino comincia a farsi in brandelli, anche se lo usate una volta alla settimana.
stuoia di scarsa qualità: è elastica e si strappa o si strappa a metà durante l’uso leggero o in pose di base.
cattivi prodotti chimici o formaldeide (come odore): non si dissipa nel tempo.
troppo spesso o ‘soffice’: rende le pose instabili e difficili – può causare dolori articolari.
materiali cattivi: è pericoloso venire a contatto con questi materiali, soprattutto nelle pose di terra dove il viso è a stretto contatto con il tappetino.

Consigli per l’acquisto di un BUON tappetino

Prima di fare un acquisto, considerate il tipo di yoga che praticherete. Se vi concentrerete su yin e corsi di meditazione dove ci saranno meno movimenti e pose portanti, potreste desiderare qualcosa di leggermente più spesso e più imbottito. La prevenzione dello scivolamento non è così importante. Sul rovescio della medaglia, se si farà più Power Yoga, Bikram, o lezioni di Hot Yoga, Ashtanga o Odaka, dove si lavora in modo più serrato ed è possibile che sudiate molto, assicuratevi di scegliere un tappetino antiscivolo per una buona trazione. Inoltre, se siete preoccupati per la lunghezza o la larghezza del vostro tappetino o semplicemente preferite un tappetino più lungo/più ampio, vi consiglio di prendere in considerazione una stuoia di lunghezza più lunga.

Quindi, vi prego. Comprate un tappetino di qualità. Anche se pensate di fare yoga solo una volta alla settimana. Fate un regalo alle vostre articolazioni e alla vostra mente. Fate un regalo allo yoga, una disciplina millenaria. Che se è una disciplina millenaria, praticata da milioni di persone, ci sarà pure un perchè 🙂

Io, di solito, lavoro con i tappetini Asanamat.

Namastè 🙂

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Una replica a “Yogini, per favore, scegliete un tappetino di qualità”

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