Detox, Yoga e Ayurveda: così lasciamo l’estate

Autore: Valentina Ferrero > connettiamoci su Instagram @yogavaly_

Quando sono arrivata dalle vacanze estive, qualche giorno fa, la prima cosa che ho fatto, è stata andare al supermercato. Il frigo era vuoto e mi sentivo i cannoli siciliani sparsi un po’ in tutto il corpo e avevo voglia di cose ‘bio’. Quando torno dalle vacanze, anche solo fare una passeggiata nel reparto delle cose ‘bio’ mi mette subito a mio agio.

Ho fatto un corso online di ‘etichette’ dalla mia amica Jessica di naturopata.ilfiorediloto l’anno scorso e sono stata erudita a dovere sulle fandonie scritte sulle etichette per indurci a comprare dei biscotti che di integrale non hanno un cavolo. Anche se la parola ‘INTEGRALE’ troneggia a caratteri cubitali sulla confezione. E se leggi bene gli ingredienti – scritti in formato formica – sul retro della confezione, ti rendi conto che la farina di farro che dovrebbe conferire l’integralità ai biscotti e che anch’essa è nominata sulla confezione ‘INTEGRALI AL FARRO’ e tipo del 15%, insieme a svariate farine di altri tipi. 

E ti senti subito un po’ fregata. E al ritorno dalle vacanze estive, con la casella di posta elettronica pronta a scoppiare, non ne hai poi così bisogno.

Comunque, al supermercato, nel reparto bio, ho notato anche un sacco di beveroni detox, molti più del solito. Del resto, i marketers sanno bene che questo, dopo l’estate, è il momento in cui la parola ‘DETOX’ è la più cercata su Google. E magari la si usa a piacimento, un po’ così, come un “evergreen“. Niente di male, eh, ho usato anche io la parola ‘detox’ nel titolo di questo pezzo: alla fine quello che conta è la qualità.

Un po’ mi ha fatto sorridere, perchè qualche volta ci sono cascata anche io a questa roba qui della disintossicazione, con tanto di beverone multi-tasking. Oggi, però, prima di mettere nel carrello il kit di depurativo all-in-one, ci penso due volte. Anche perché, da che cosa stiamo veramente cercando di liberare il corpo? Eccesso di peso? Accumulo di acqua? Macchie della pelle? Acne? Eruzioni cutanee? Articolazioni rigide? Mal di testa? Cellulite? Una mente fiacca?

L’Ayurveda parte un po’ da questo. Da un questionario che rivolgiamo a noi stesse. La maggior parte delle disintossicazioni ayurvediche sono formulate per depurare un sistema (come le ghiandole), gli organi (come il fegato), i tessuti come il rasa (sangue), che in ayurveda è considerato un tessuto, o per rimuovere l’acqua in eccesso dal nostro corpo. Quando disintossichiamo stiamo, di fatto, eliminando qualcosa, quindi sentirsi leggeri e sempre piacevole. Ma forse i beveroni sono un po’ degli specchietti per allodole se poi mangiamo patatine fritte davanti a un computer acceso fino a notte inoltrata, ingozzandoci – oltre che di patatine – anche di serie tv che vanno digerite e non sono neppure tanto leggere. Non ci pare?

L’autunno è una stagione veramente interessante e l’Ayurveda ci suggerisce che è ottima per disintossicarci. E ci suggerisce, in via generale, anche da cosa. Poi, ognuno deve guardarsi un po’ dentro naturalmente, farsi un po’ un esame di coscienza e vedere se c’è qualcos’altro che non va (per questo vi consiglio un po’ sana meditazione). 

Detto ciò, quando ci si disintossica in autunno, ci si concentra maggiormente sul ringiovanimento perché si passa da un periodo caldo dell’anno a una stagione fredda, secca e dura. La pulizia vera e propria è meno necessaria, perché le qualità calde e leggere dell’estate sono più naturalmente disintossicanti. Tuttavia, è necessario ridurre il calore e calmarsi prima di passare all’inverno, la fase Vata della natura. Le parole d’ordine sono eliminare Pitta e calmare Vata che si traduce con riportare in ordine e in regolarità il nostro sistema digestivo che è un po’ la panacea di tutti i mali.

Non a caso Jovanotti cantava «L’ombelico del mondo», e aveva ragione. Tutte le volte che vi sentite fuori asse, che vi sentiate un cannolo ripieno, con la testa esplodere o ‘effettivamente fuori come un balcone’, partite sempre dal vostro stomaco. 

Il vostro stomaco, in questo periodo, si mette a posto con gusti dolci (che non vuol dire zucchero), amari e astringenti. Naturalmente di ciò che trovate intorno a voi: il che non significa raccogliere le mele dagli alberi, ma prestare un po’ di attenzione a ciò che la terra ci offre in questo momento. Ad esempio possiamo preferire il mercato dei produttori locali ai supermercati dei grandi magazzini della periferia dove c’è sempre tutto tutto l’anno. Dai piccoli produttori locali questo non accadrà e poi – così facendo – potreste coltivare anche la straordinaria dote della gratitudine perchè state aiutando il vostro territorio, il vostro vicino di casa, e questo al vostro Pitta mentale fa un sacco di bene.

E a proposito di mele e pere, questa frutta ci aiuta tantissimo nella prima parte dell’autunno, quando le giornate sono ancora un po’ caldine. Le mele e le pere fresche sono abbondanti in questo periodo e aiutano a consumare e “asciugare” il Pitta in eccesso dell’estate. Per quanto riguarda le mele, quelle verdi o aspre sono le migliori perchè sono più astringenti. Questi frutti forniscono anche fibre, che aiutano a smuovere le scorie dall’intestino, preparandolo a digerire i cibi più pesanti dell’inverno. 

Una spezia che potete usare per condire il porridge alla mattina o per fare un decotto, è la liquirizia perchè è ottima per contrastare l’acidità che tendiamo ad accumulare nello stomaco e nell’intestino durante l’estate. E’ dolce e astringente. E’ ricostituente, ringiovanente e tonica generale, tutte qualità che a noi femminucce piacciono un sacco. La cosa interessante è che, essendo un alimento satwico, ha un effetto calmante anche sulla mente, infonde gioia e armonia e, si sa, spesso le cose dipendono tanto da come le vediamo e se siamo felici le vediamo meglio. Del resto non vediamo tutto rosa quando siamo innamorate? O quando mangiamo cioccolato? L’effetto, a livello chimico-ormonale è lo stesso.

Con la liquirizia ci potete fare un decotto semplice semplice con 5 g di polvere in 100 ml di acqua calda o nel latte. Far bollire in 5 minuti. Non usatela se avete un bimbo in grembo o se sospettate di averlo (e se sospettate di averlo correte a fare un test di gravidanza prima di fare dei danni con il vostro stomaco) . E neppure se soffrite di ipertensione. In ogni caso, vietato abusare della liquirizia: dopo 4 o 5 settimane di decotto sospendete e usatela solo ogni tanto quando magari sentite bruciore di stomaco o acidità.

Per ciò che riguarda lo Yoga potete lavorare su tutte quelle posizioni che rallentano il battito cardiaco e calmano la mente, già super agitata dal Pitta e dal Vata e da questo settembre dove tutti sembrano aver un sacco di cose da fare e dovetei correre un sacco per starci dietro. Quindi ottimo l’aratro (Halasana) o il mezzo ponte (Setu Bandasana). Va bene anche la candela (Sarvangasana) e in generale tutte le posizioni che vi permettono di mantenere Jalandhara Bandha, il sigillo (la contrazione) del mento alla gola poiché lavora sul punto di partenza del nervo vago assicurando l’abbassamento della pressione arteriosa e dei battiti cardiaci Questa stimolazione, inoltre, va a ristabilire enormemente l’equilibrio neurovegetativo, combatte l’insonnia e amplifica i movimenti peristaltici. 

Liquirizia, mele e posizione della candela, però, sono solo una piccola parte di ciò che si può fare per affrontare questa stagione di liberazione (fisica, emotiva, spirituale – anche liberarsi di alcune persone può essere una soluzione più che disintossicante).

Tutto il resto lo potrete trovare sulla mia piccola guidina che sto preparando “Come affrontare settembre (e l’autunno) con morbidezza” e che sarà online a settembre sul mio profilo Instagram!

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