Come si medita? Guida e tecniche per meditare

Come si medita? Tecniche e consigli utili per imparare a meditare anche se principianti

“Siediti in una posizione comoda, chiudi gli occhi e lascia che la tua mente si focalizzi in un punto all’interno, diventa consapevole del tuo respiro in quel punto, continua ad osservarlo e concediti il tempo di scivolare all’interno.” Quante lezioni di yoga incominciano così? E perché? Semplice, bisogna poter dare il tempo di preparare anche la mente alla pratica, non solo il corpo. Se vi è capitato di arrivare in ritardo e di saltare quei pochi minuti iniziali vi siete sicuramente resi conto della differenza. La vostra mente è più calma e predisposta con un po’ di meditazione. 

Personalmente dopo tanti anni di pratica dei 5’ prima della lezione, o di qualche Shavasana guidata, la voglia di sedermi e meditare è stata come un richiamo naturale. Tutte le volte che chiudevo gli occhi e stavo con il respiro non me ne sarei più andata e così ho capito. 

Se anche voi provate la stessa cosa e sentite che quel profondo contatto con voi stessi vi dà grandi benefici allora concedetevi la bellezza di meditare. Cosa otterrete? Abbasserete i livelli di stress, calmerete il caos mentale, aumenterete la concentrazione e capirete che all’interno di voi stessi c’è un mondo tutto da scoprire.

Perchè meditare?

In un mondo dove viviamo inglobati nella prigione mentale, imparare a famigliarizzare con la mente e i suoi meccanismi ci può far ritrovare la calma e la serenità che cerchiamo. Basti pensare a quante patologie ci sono legate al pensiero veloce e ossessivo, che non ci abbandona mai, soprattutto quando la sera cerchiamo di addormentarci, generando stress e insonnia. Ma meditare non è solo lo strumento per fermare un po’ la mente ma anche renderla più efficiente, concentrata, ricettiva e aperta migliorando notevolmente sia nel lavoro e che nelle relazioni con noi stessi e gli altri. 

Come si medita: perché non riesco a meditare?

Con la meditazione quello che riusciamo a fare è allenare la mente come alleniamo il corpo con volontà e gioia. Capiterà che in alcune giornate non appena ci sediamo a meditare ci sentiamo distratti e inquieti, non riusciamo a restare focalizzati e ci innervosiamo per quella condizione. La cosa è del tutto normale e capiterà anche a chi medita da più tempo perché, come per il fisico ci vuole allenamento e costanza, così ci vuole per la mente. Accettare la giornata, accettare che le cose non vanno come ci aspettiamo e continuare con disciplina e curiosità.

Equanimità e nessuna pretesa

Così come nella pratica delle asana, così nella meditazione è importante coltivare l’atteggiamento di rimanere osservatori non giudicanti, disinteressati, equanimi. Nella pratica fisica il processo di giudizio può accadere a livello mentale e ce ne accorgiamo a mala pena ma, quando con gli occhi chiusi, osserviamo la mente, ci ritroviamo a reagire in maniera più evidente ad un pensiero o una sensazione fisica. Gli schemi mentali di tutta la vita ci portano, inconsciamente, a reagire a questa e a quella cosa e quindi, in meditazione, è fondamentale coltivare sempre di più la NON reattività e osservare tutto per ciò che è e basta. 

In ugual modo quando ci si siede a meditare non bisogna voler a tutti i costi raggiungere visioni rivelatorie e illuminanti. La mente potrebbe ingannarci e raccontarci la sua storia fantastica ma saremmo, di nuovo, suoi prigionieri senza osservarla per ciò che è. La bellezza consiste proprio nel restare ad aspettare, senza pretendere che qualcosa accada, perché potrebbe non accadere proprio nulla. Se per qualche tempo mediti e inizi a non vedere quello che vorresti, stai sempre pretendendo qualcosa, magari, quando lascerai che tutto accada, potrai renderti conto che, in realtà, qualcosa è già accaduto e continua ad accadere, ma eri solo troppo intento a raggiungere un obiettivo. 

Tecniche di meditazione: come iniziare

Non racconterò una meditazione completa perché se volete provare ecco il link per una mini meditazione. Ma vorrei descrivere qualche tecnica per scendere a livelli sempre più profondi nella consapevolezza. Le modalità sono tante e, soprattutto all’inizio, ognuno ne predilige alcune piuttosto di altre.

Ecco le principali:

Osserva il respiro e basta. 

Aumenta la concentrazione in un punto per osservare il respiro (nel naso, nella gola, nel petto) ne diventerai sempre più consapevole e poi aspetta che Shakti ( la pura forza creativa) ti possa fare il suo dono. Di solito si invita a indirizzare lo sguardo al terzo occhio anche con gli occhi chiusi.

Mantra

Recita un mantra dal semplice OM oppure SO HAM o HONG SO ( Io sono) facendoli entrare e uscire con il respiro (per es: inspiro “hong” espiro “so”). Concentrati sulle parole, visualizzale a grandi caratteri come fossero scritte con l’energia e la luce, resta con la luce, diventa la luce, ed entra in profondità.

Focus fisico

Focalizzati su una parte del corpo per enfatizzare una sensazione. Come nella zona del cuore, sotto lo sterno, per sentire più apertura e sentimenti di amore e gioia scaturire da qui. Oppure visualizzare il supporto della terra e provare a servirsene per scambiare energia con questa, ricordandoci che siamo magneti.

Guru

Lasciati guidare dal guru. Se c’è uno yoghi la cui storia ti ispira particolarmente potresti nella meditazione focalizzarti su di lui e sui suoi valori predominanti ( per es: alcuni sono emblemi di amore e gioia come Paramahansa Yogananda e altri di saggezza come B.K.S Iyengar). Nella profondità della meditazione richiama il suo aiuto e lasciati guidare.

Quanto meditare? 

Puoi iniziare con 10’ minuti tutti i giorni fino ad arrivare gradualmente ad un’ora. Se puoi sempre nelle stesso posto e alla stessa ora. Per esempio, trova un angolo della tua camera o della tua casa dove puoi raccoglierti, magari realizzare un piccolo altare con qualche candela e dell’incenso. Usa degli olii profumati per rilassarti e concentrarti. I momenti della giornata consigliati sono al sorgere e al tramontare del sole oppure quando il sole finisce la sua salita per iniziare la discesa (quindi a metà giornata – ora di pranzo). Crea un rituale da rispettare sempre come ad esempio farti una doccia o lavarti il viso, indossare gli stessi vestiti, magari fare qualche asana per poi sederti in meditazione. Utilizzare un rituale contribuisce a fare in modo che il corpo e la mente siano già predisposti a lasciarsi andare in meditazione. La posizione da manuale sarebbe Padmasana ( la posizione del loto o mezzo loto) ma, in realtà, qualsiasi posizione si assume la cosa importante è che la colonna sia dritta e che sia COMODA (avere meno distrazioni possibili di natura fisica che potrebbero distogliere l’attenzione dall’interno), si può anche stare seduti su una sedia con entrambi i piedi a terra.

Cosa potrei raggiungere?

Penso che come sempre porre lo scopo limiti la scoperta, ma una cosa è certa, così come nelle asana anche nella meditazione se agiamo con l’intento di nutrire il proprio ego senza avere la visione di UNIONE con il resto del mondo non cambieremo la nostra vita. La mia meditazione, infatti, è cambiata grazie ad una frase: “ Ora lascia che questo sentimento si propaghi da dentro a fuori, da te al resto del mondo.” Avevo sempre pensato a meditare per me stessa e basta ma, grazie a questa affermazione, ho compreso la bellezza di riflettere quello che c’è dentro fuori ( si dice che il mondo esterno è un riflesso del mondo interno). Quando sei in pace e senti la pace dentro di te DEVI lasciare che questa pervada il mondo, altrimenti tutto si trasforma in un misero appagamento personale, senza possibilità di salire ad un livello superiore. Comprendere chi siamo per comprendere gli altri e diventare compassionevoli e amorevoli, questo non è il fine ma un meraviglioso inizio. 

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