Lo yoga di Enzo, tra forza e meditazione

Il mio corpo se ne stava lì, disteso sul tappetino. Presente ed etereo allo stesso tempo. Solo le nocche delle mani e i talloni sembravano poggiare a terra, aderire alla gomma calda e usurata del mio tappetino. Il resto, il resto del corpo, pareva essere a diversi centimetri dal pavimento. Era come se volassi. Ma non ero altrove: ero lì, in una condizione di presenza estrema, ma in un corpo così leggero e fluttuante che sembrava essersi staccato da terra. Ho pensato, allora, forse è questo quello che chiamano Samadhi.

Leggera sui punti d’appoggio.

E chi c’aveva mai pensato prima. Il nostro maestro Sensei Roberto Milletti, ci ripete questa frase ogni volta che condividiamo la pratica di Odaka: «Leggera sui punti d’appoggio». E mai era capitato che quell’affermazione fosse tanto azzeccata.

Sono rimasta in apnea per qualche istante. Manco me ne sono accorta che non respiravo più. Sembrava che non ne avessi bisogno. Una delle Savasana più incredibili che abbia provato. Un corpo, il mio corpo, sospeso.

Le parole di Enzo ci guidavano, mentre stelle a cinque punte si accendevano a livello dei nostri chakra e i nostri respiri continuavano a scorrere come cascate incessanti. Via e altrove allo stesso tempo: ero entrambe le cose contemporaneamente e non c’era più spazio per gli opposti. Ero yoga. Che poi yoga è unione, è diventare UNO, indissolubile.
L’attenzione di Enzo per il pranayama e le fasi più meditative dello yoga mi hanno lasciata spesso stupefatta.

Un nuovo modo di conoscere il proprio corpo e se stessi, oltre la flessibilità e la forza. E non che le lezioni di Enzo non siano sfidanti. Nell’ultima masterclass siamo entrati niente meno che in Gavalasana, il piccione volante, un’asana che richiede un sacco di cose, da anche ben aperte a braccia forti e possenti in stile Popeye. Che poi, io in Gavalasana, ci sarò stata meno che la frazione di un secondo (per ora). Ma è stato tutto il lavoro che abbiamo fatto per arrivare fino a lì. Abbiamo preso la posa, l’abbiamo spacchettata come quando da piccoli si giocava con i mattoncini della Lego e l’abbiamo ricomposta. E poi la posa arriva se sei pronto. Ma non è questo il punto.

Il punto è che se anche hai sudato, hai sofferto, ti sei emozionato fino a piangere durante la pratica, o magari hai riso o hai pensato ‘io non ce la farò mai’, ecco, tutto questo poi è per arrivare lì, nell’immenso incontro con Dio. Che Dio è inteso come Universo, energia primordiale, Verità. Tutto per arrivare lì.

Se avrete la possibilità di fare una lezione con Enzo Ventimiglia e di assaporare la straordinaria pratica di Odaka Yoga, vi accorgerete che lì, è il punto più incredibile a cui arrivare. Sì, certo, stare comodi e stabili in Gavalasana senza sbattere il naso a terra, è già una bella conquista, una di quelle che ti fanno capire che non sei così scarso come immaginavi di essere. Ma lì, quando il corpo è sospeso, è un’altra cosa.

E per quanto con Enzo potrete sudare, sfidarvi e mettere a dura prova il vostro ego, il suo modo di condurvi nel pranayama e nella meditazione finale sapranno ripagarvi di tutta la fatica fatta per arrivare fino a lì. E sentire che solo più le nocche delle vostre mani e talloni poggiano a terra e tutto il resto fluttua.

Di Enzo, che mi ha altresì accompagnato nel percorso di insegnamento, ho apprezzato la tecnica e l’attenzione per il dettaglio fisico, per gli aggiustamenti e per tutti quei microlavori a livello di allineamento posturale e a livello di muscolatura profonda che poi ti conducono alla posa con maggiore stabilità e flessibilità. Un’estrema cura al dettaglio. E, naturalmente, la competenza di un atleta che lavora con il corpo da sempre. Ho apprezzato l’attenzione nell’aggiustamento, quel piccolo tocco discreto e mai invadente a correggere una postura e pure a spingerti a quel piccolo limite oltre al quale era possibile arrivare.

E magari vi capiterà di vederlo a testa in giù, passare da Kapalasana a Gavalasana con agilità e con un estremo controllo del corpo e vi chiederete come questo sia possibile. Beh… è possibile. I limiti, molto spesso, sono solo nella nostra mente.

Potete trovare Enzo in giro per l’Italia (e per il mondo). Oppure al suo studio di Catania, Fusion Pilates & Yoga. Oppure, molto più semplicemente, potete trovare le sue lezioni (davvero bellissime e professionali) su Mat You Can, il portale di lezioni di Pilates e Yoga Online da lui fondato. Trovate tutte le sue lezioni a questo indirizzo https://matyoucan.com/

Namastè 🙂

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

Crea un sito web o un blog su WordPress.com

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: